I numerosi libri sul tema insegnano dinamiche migliorative, l’uso delle parole adeguate a seconda della contesto e altro ancora, elementi utili, che possono facilitare le relazioni.
Sebbene il primo passaggio di questo processo, prezioso per una positiva convivenza fra umani, viene bypassato o dimenticato: lo stato interiore della persona.
Le comunicazione non verbale dà il “peso” alle parole dette, l’origine sorge da uno spazio interiore che straborda, la cui radice abita in una mancanza di centro interiore, che se creato dona consapevole presenza e reale attenzione. In caso contrario l’ego la fa da padrone, per cui il fine non è il comunicare, ma vincere perché chi vince è il più forte, senza considerare che magari sia fuori dalla decenza umana, come si vede in tante situazioni attuali
Se nel cuore di una persona alberga livore, si potranno usare le parole perfette ma ciò che trasuderà sarà il livore. Se nel cuore di una persona vive amorevolezza, le parole magari non saranno perfette, ma questo sentito raggiungerà l’ascoltatore.
Due elementi dovrebbero essere insegnati ai ragazzi la gentilezza e il reale ascolto. Per praticarli bisogna applicare con sé stessi.
Un equilibrio interiore dà reale supporto alle parole che si dichiarano. I risultati della mancanza di questo aspetto sono davanti agli occhi di tutti, anche di quelli che si girano dall’altra parte.
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