Autore: Rita

LA DIVERSITA’

La diversità si comincia a comprendere quando si è toccati da vicino da un qualcosa che mostra codici differenti dalla cosiddetta normalità, peraltro difficile da definire.  È vedere il mondo non solo con i propri occhi. Diversità che può essere di qualunque tipo, in questo contesto mi riferisco a persone con disabilità. La vicinanza tocca qualcosa nel cuore che mette a confronto la propria visione con una zona personale, non molto frequentata. Si passa attraverso a una serie di emozioni che smuovono il velo dietro al quale si trova l’amore incondizionato. Si entra in comunicazione con la persona, si coglie una visione e una sensibilità, che prima di questa vicinanza, non si coglieva. Donando un ampliamento interiore rispetto al modo di stare nella vita. Attrezzandosi di nuova bellezza e nuovo coraggio. Si scoprono mondi che affiorano. Le sfumature del proprio cuore aumentano e si approfondiscono. Stando a contatto con queste persone entra a livello cellulare la comprensione della diversità e del suo valore. Un arricchimento umano che rende più vivi, arricchiti interiormente. Persone da proteggere rispetto alla grossolanità umana, portatori di comportamenti diversi, delicati e vulnerabili. A tal proposito ecco una valutazione fatta da Davide, ragazzo Down: “Sai Giacomo ho avuto un periodo difficile……. Mi tiravano addosso i banchi, le sedie e i libri. Alle superiori dicevano, mostro, idiota, handicappato, scimmia. Mi volevano male. Se solo avessero saputo…” “Cosa?”...

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Le lezioni delle anatre

Quando un’anatra batte le ali, crea un innalzamento per quella dietro, in formazione a V. L’intero stormo aggiunge il 71% in più di autonomia di volo rispetto a un’anatra che vola da sola. Lezione 1 le persone con una visione comune, in condivisione, possono arrivare dove sono diretti più velocemente e facilmente poiché viaggiano uno sulla spinta dell’altra. Quando un’anatra fuoriesce dalla formazione sente subito il peso e la resistenza del volare da sola, rapidamente torna in formazione per avvantaggiarsi del potere di innalzamento dello stormo. Lezione 2 Se abbiamo abbastanza senno, quanto un’anatra, staremo in formazione con chi è diretto dove vogliamo andare e saremo disposti ad accettare il loro aiuto, come ad aiutare gli altri a nostra volta. Quando l’anatra che conduce è stanca si porta nel retro della formazione, un’altra anatra vola nella posizione di punta. Lezione 3 È produttivo fare a turno nei compiti difficili e nel condividere la leadership. Con le persone, come le anatre, siamo interdipendenti l’uno dall’altro. Le anatre in formazione starnazzano da dietro per incoraggiare quelle davanti a mantenere la velocità. Lezione 4 È  importante assicurarsi che il nostro starnazzare sia incoraggiante. Quando un’anatra sta male o è ferita, due anatre lasciano la formazione e la seguono nella discesa per aiutarla e proteggerla. Rimangono con lei fino a quando può di nuovo volare o muore. Dopo di che si levano in...

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IL RACCONTO DI UN ANONIMO

-Staremo sempre insieme? -No – Come no, mi hai detto di amarmi. – Ti amo, ma non staremo sempre insieme – Perché? – Perché a volte dovrò tornare nelle mie stanze a cercare, a riordinare, qualche volta le idee o i ricordi al cuore. – E io? – E tu probabilmente dovrai fare lo stesso, ma non me lo dirai, per paura che io ci resti male, o magari le tue stanze sono già in ordine e non ne sentirai l’esigenza di rientrarci, così chiederai di poter venire da me, ma non potrai. –  E la condivisione? – Condivideremo molto, tutto quello che io avrò piacere di mostrarti e tutto quello che tu avrai da mostrarmi, poi tutto quello che ci farà piacere scoprire insieme, ci entreremo ma mai senza bussare. – Ci sei? Posso entrare? – – Quindi avremo dei segreti! – Non li chiamerei segreti, piuttosto vita mia e vita tua, che a volte diventerà vita nostra, altre volte no. – Ma nei moment che non ci sarai io mi sentirò sola in mezzo al mare e di sicuro affogherò. – Ma io non sono uno scoglio e tu non sarai la mia vita. – Ma allora tutto questo cosa sarà? – Io spero sia una deriva, non sapere se ci sarà una cascata o un pesce cane, dei coccodrilli o dei pescatori, spero che in questo...

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L’INCERTEZZA

L’incertezza è il campo di gioco della vita, non si sa quello che può succedere un attimo dopo. Capita che davanti a questa inscindibilità gli umani provino timore, ansia, rinuncia al rischio, che comunque esiste. Creando un vivere in posizioni alquanto scomode, senza discernimento. Dove sta l’inghippo? Ciò nasce dall’ignoranza circa la natura dell’essere umano. Invece di essere curiosi e andare a conoscersi, stando in questo ampio campo di gioco, ci si blocca, evitando di usare la personale responsabilità per via dell’incertezza circa i risultati delle proprie scelte. Non si è sé stessi, non si va in profondità personali. Al riguardo esiste una sorta di incredulità. Spesso quando questa profondità dà segnali non la si ascolta.  Ci si perde in una superficialità tanto rassicurante quanto illusoria, inesistente, rimbalzando verso il fuori, perdendosi in meandri esteriori, che nulla hanno a che fare con chi si è, abbandonando le personali vene aurifere, con la probabilità di diventare elemosinanti di amore e accettazione. Accogliere l’incertezza della vita, usando la curiosità positiva, spinge verso sé stessi e a passaggi di senso. L’incertezza stimola l’impegnarsi con determinazione per conoscere e manifestare le infinite possibilità della vita e delle personali prerogative umane. In conclusione: la percezione dell’incertezza è una questione personale,...

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È TEMPO DI PARLARE D’AMORE – TERZA E ULTIMA PARTE

Una citazione dall’articolo iniziale è circa i “graffi” che la vita offre. Uso il verbo offrire perché sono i momenti di vero apprendimento. Lezioni che possono portare all’amorevolezza. Se non raccolte portano alla lamentela verso gli altri, nel ruolo di vittima.  Per vivere e migliorarsi è necessario agire questa scelta, solamente individuale. Ognuno dovrebbe discernere le proprie azioni, parole e pensieri, perché muovono la realtà del mondo, ma capita di non agire questa attenzione. L’appartenenza a un gregge appare più rassicurante e comodo, con un pastore che guida e un cane che lo tiene compatto. Si ha così poca conoscenza di chi si è, da temere i momenti in cui si è soli. Il delegare ad altri le proprie scelte; è il motivo per cui si resta in dinamiche medioevali, con ancora in essere il principio della spada e non del convivere pacifico. Risultato della paura. La fisica quantistica ha dimostrato il vero punto di svolta per una nuova realtà. Azioni pensieri e parole sono come onde in un oceano di umani. Il tipo di onde che si produce, in linea di massima, può essere quieto, mosso o burrascoso. Ogni umano ne ha la capacità creativa. Cosa scegliere? Un cambiamento culturale profondo, da agire. Cammino verso la reale natura umana. È giunto il tempo di applicarsi per una convivenza libera dalla paura. Un’ultima citazione: “Le persone esistono per essere...

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