Autore: Rita

Sul resistere

Tempo fa sono stata invitata a tenere una presentazione sul respiro. Dopo la spiegazione e qualche minuto di esperienza di respiro consapevole c’è stata una scoperta. Lo spazio interiore affiorato, dopo avere respirato, ha creato ansia, svelando la poca conoscenza che le persone hanno di sé stesse, a scapito di ottimali curiosità. È affiorata una marcata resistenza al rimanere nella scomodità, nella fatica, nell’essere uguali agli altri in termini di omologazione. Mandibole serrate, muscoli rigidi, occhi stretti, pugni chiusi, spalle rialzate in modo innaturale. Respiri al limite dell’asfissia, senza esserne consapevoli. Le testimonianze hanno mostrato l’abitudine a resistere, grazie a una dolorosa, faticosa e illusoria idea di protezione, mettendo in discussione la fiducia in sé, e rimanendo chiusi in gabbia, per il timore del cambiamento. La vigilanza all’attività della mente e pensieri, che producono la visione della vita, può offrire libertà, leggerezza, senza giudizio e timore di essere giudicati. Quando si è abituati a seguire la mente senza controllare i propri pensieri, lasciando questa produzione a briglie sciolte, si è in balia di un movimento che si dovrebbe educare, e non ci sarà spazio per scoprire chi si è veramente, soffocati nell’abitudine, che inibisce la curiosità. La vigilanza offre trasformazione mentale, osservando il vasto che circonda l’esistenza umana e il mondo interiore di ognuno, luogo di possibilità e opportunità per il proprio buon vivere, dove albergano le personali pepite d’oro. Rimanere...

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Spiritualità – 3° puntata “L’ascolto”

L’ascolto a sé stessi, all’altro o anche alla natura, prevede uno stato interiore di apertura. Per realizzare questa accoglienza il primo passo è il silenzio interiore. In caso contrario quello che accade è che ci si approccia con un ambito mentale, che vuole mostrarsi o esserci, che vuole dimostrare di avere ragione o che ne sa di più o quant’altro. Non sempre si ha la pazienza nel dare tempo all’ascolto, per sentire la vita che parla sottovoce, che nella natura ha un suo suono, un suo ritmo, un suo movimento. Placare il lavorio interiore, rallenta il corpo, fa spazio interiore. Per questa trasformazione, per lo più invisibile, ci vuole un fermo da reggere, l’avere forza sufficiente nel trovarsi in un vuoto per fare entrare ciò che si vuole ascoltare. Nel quotidiano l’ascolto è difficoltoso, si è avvolti dal rumore, si fa rumore. Ci si può impegnare a fare silenzio anche in mezzo a vari rumori, al contrario si può essere nel rumore anche se avvolti dal silenzio. Dalla nascita ci appartengono strumenti alquanto raffinati, che ci danno numerose possibilità di scelta. Si usano? O si resta in un ritmo abitudinario nella propria zona di confort? Si è in grado di restare al proprio cospetto osservando personali paure, parti forti, parti deboli, i propri successi, le proprie sconfitte e i propri errori?  Ci possono scoprire fantastiche opportunità di miglioramento, di...

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Spiritualità – Sul precedente articolo

Spiritualità – Sul precedente articolo Con il precedente articolo la mia intenzione è stata mostrare come si possano vivere esperienze al di fuori della dimensione spazio tempo quotidiano, scoprendo un orizzonte molto più ampio rispetto al percepito dalla mente. La materia di cui siamo fatti non è solo fisica o emozionale ma fa parte di un tutto; può capitare di spingersi, intenzionalmente o casualmente, verso questo “campo” a cui apparteniamo e di cui sappiamo ben poco. In particolare noi occidentali, ci stiamo addentrando da alcuni decenni grazie alle scoperte della fisica quantistica. Il “campo”, dimostrato scientificamente, dovrebbe far pensare al senso che riveste il nostro passaggio sulla terra, visto che poi, scaduto il contratto di affitto, ce ne andiamo nudi, allo stesso modo in cui siamo atterrati qui, nudi, senza portare con noi niente, neanche il corpo, solo il nostro essere. Essere nel senso più profondo, intangibile ma esistente, che contiene quello che si è appreso nello stare in questa realtà fisica in termini di evoluzione interiore. Vacuità non vuoto.  Ognuno ha un suo percorso e un suo senso, legato a un cammino che dura da tempi antichi. So che forse molti non condividono questa visione, ma qui mi attengo a ciò che ho vissuto e imparato nella mia vita, compresi gli studi svolti fino ad ora.  Ci sono avvenimenti che è difficile spiegare, ma che rivestono una logica...

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Spiritualità – Mie esperienze

Vi racconto alcune delle mie esperienze spirituali, definite tali perché fuori dalla dimensione del tempo ordinario, quello lineare. Questo vissuto mi ha dato la determinazione nel proseguire i miei studi al riguardo, sostenuti dalla meditazione, dal respiro, dalla cura del corpo attraverso il cibo, lo yoga e il silenzio. Avevo 25 anni e nessuna consapevolezza circa questi argomenti, era appena morto mio padre. Durante un avvenimento intimo si è sprigionata improvvisamente tutta l’energia che avevo trattenuto in quell’anno doloroso, l’affrontare la prematura malattia di mio padre e la decisione di porre fine al mio primo matrimonio. Ho perso il contatto con la persona vicina, con il dove mi trovavo, ho perso la sensazione del mio corpo e sono volata in una luce cangiante verso l’altro, in uno stato di beatitudine non umana e non vulnerabile, c’era solo la mia mente, nella vacuità non nel vuoto. Non ho parlato con nessuno di questa esperienza per diversi anni, sebbene sia rimasta dentro di me in modo indelebile. Temevo di non essere creduta e giudicata fuori di testa. Poi grazie a miei studi negli anni sono riuscita a dare il giusto significato a questa preziosa esperienza. Intorno ai quarant’anni ho iniziato un percorso sul respiro consapevole, durante una sessione sono nuovamente uscita dal mio corpo. Mi sono trovata in una  tribù indiana, morente per parto. Intorno a me c’erano mio marito, il...

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Spiritualità – Il focus

La realtà attuale viene definita complessa, aggettivo che già di suo crea una certa frustrazione. Si è sottoposti a stimolazioni per lo più a dimostrare uno status esteriore, in estrema sintesi, ricchezza, successo e bellezza. Valori spinti a enfatizzare l’ego, separazione dagli altri. La vita in realtà è molto semplice, quando lo si comprende, si scopre che bisogni inutili, desideri compulsivi o eccessi la complicano. Le continue stimolazioni trasformano la mente, che sempre più velocemente passa da un punto a un altro, senza che il personale focus sia centrato su qualcosa che realmente interessi. Questa mancanza allontana dal personale...

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