Quando si prova per la prima volta il respiro connesso e consapevole, a bocca aperta, lo stupore è il primo sentimento che affiora.  Questa disciplina immette nel corpo una quantità più elevata di ossigeno, senza variare il rapporto con l’anidride carbonica, cioè rimanendo sempre in controllo, senza andare in iperventilazione. Lo stupore nasce perché anche dopo pochi minuti di respirazione connessa la mente si zittisce, il corpo si rilassa e le emozioni si placano, l’intero sistema entra in uno stato di presente silenzio. Questo stato dell’essere permette un rapporto con sé stessi più equilibrato e soprattutto più consapevole. In genere si respira al trenta per cento delle effettive possibilità polmonari.

L’ossigeno è l’elemento che ogni umano possiede per poter vivere, dopo pochi minuti di mancanza non si sopravvive, ma non si conoscono gli effetti benefici sul corpo mente ed emozioni umane quando si respira in modo ampio. Non si mette in connessione l’ossigeno con il benessere psico fisico per mancanza di conoscenza, in occidente non esiste una solida cultura al riguardo, Ci si rende conto della sua importanza quando subentrano problemi respiratori.

Se si immette nel corpo più ossigeno tutto ciò che limita e che non appartiene alla persona affiora nella modalità respiratoria. Ci sono respiri così ristretti che non si vedono, altri hanno una sorta di corazza che blocca il torace impedendo il naturale ampliamento dei polmoni, pance che non si muovono che tengono seppellite emozioni, diaframmi inchiodati che ostacolano il respiro, schiene e mandibole rigide che impediscono l’apertura della bocca e tanto altro.

La mancanza di ossigeno non permette l’equilibrio del proprio stato dell’essere, il rischio è di abituarsi a vivere indossando maschere molto faticose.

Con più ossigeno il processo del sistema mente corpo emozioni si rivitalizza, alleggerendosi, l’ossigeno circola in quantità superiore, e la trasformazione avviene più facilmente perché non passa dalla mente ma dal corpo. Terminata la sessione di respiro commesso ci si accorge della differenza fra il prima e dopo, a quel punto si può decidere con consapevolezza cosa scegliere: la trasformazione o restare dove si è, in base a una vera scelta dopo avere sperimentato il potere dell’ossigeno.